domenica 19 agosto 2012

L'ascolto del mese - luglio e agosto

In ritardo... deve essere il caldo!
Le mie facoltà sono piuttosto rallentate in questo periodo così, per ovviare alla mancanza del disco del mese scorso voglio proporvi due chicche dimenticate, due album italiani, un gruppo che non c'è più, poetici e sottovalutati, con una voce inconfondibile che pochi anni dopo tutta Italia imparerà a conoscere, un suono tipico anni '90, collaborazioni illustri e partecipazioni a Sanremo diedero loro qualche notorietà (pochi sanno che mr.Ligabue ha cantato una loro canzone) ma rimasero tendenzialmente un gruppo di nicchia.

Personalmente li ritengo un pezzo importante della storia della musica italiana.
Sto parlando dei Timoria.

Alla maggior parte delle persone verrà in mente il loro singolo più famoso "Sangue Impazzito" contenuto nell'album "Viaggio Senza Vento" del 1993.
Quinto loro album, con illustri partecipazioni (Finardi su tutti che canta assieme a Omar Pedrini una meravigliosa "verso oriente") 21 tracce per più di un'ora di musica, album a mio avviso splendido e senza tempo, almeno per quanto riguarda i testi, narra di un viaggio spirituale per ritrovare se stessi e la forza di combattere contro lo schifo che ci attornia e rischia di soffocarci, ma è anche un viaggio dall'adolescenza carica di aspettative, rischi e paure alla maturità consapevole.

Dall'introduttiva "Senza Vento" che porta con se la voglia tipica della giovinezza di sperimentare ed evadere, passando per i guai con droghe e polizia di "lasciami in down" e "il guardiano di cani", dal rinnovato interesse per la vita della splendida "la cura giusta" alla partenza per il viaggio della già citata "verso oriente"... Fino al  rientro a casa della conclusiva "il guerriero" con tutto il carico di saggezza, voglia di vivere e consapevolezza che il viaggio ha risvegliato dentro Joe, il protagonista dell'album.
All'interno dell'album si affrontano temi quali l'amicizia, l'amore in varie sfumature, la paura e la sfiducia, la speranza...

"Viaggio Senza Vento" è un concept album come il successivo "2020 - Speedball" del 1995.

Molto più cupo del precedente anche "2020 - Speedball" in un certo senso tratta di un viaggio, ovvero il viaggio dell'umanità verso la sua decadenza, verso il suo lento suicidio. Se "Viaggio Senza Vento"  era un viaggio dentro se stessi, "2020 - Speedball" è un viaggio nella società. L'album porta con se meno speranza e più fatalità del suo predecessore. E' dominato dalla sfiducia verso l'arrivo del nuovo millennio e i temi affrontati questa volta sono legati alle paure del futuro. Droghe e musica per stordirsi, il delirio di una generazione che non ha un'identità, che non riesce a legarsi al passato e non riesce a vedere un futuro, le falsità e le incertezze, la disperata ricerca di un maestro che possa condurre a qualcosa di più, che possa dare un senso a quella angosciante paura di vivere, all'immobilità che sembra permeare tutto nonostante la frenesia in cui si vive... ma è anche un inno alla vita, alle cose piccole, alla terra che stiamo uccidendo con il nostro egoismo.

Due album diversi ma molto simili, due album densi di significati non sempre immediatamente riconoscibili, album che non si esauriscono ad primo ascolto ma che invitano a scoprirli piano piano, trovando sempre nuove ed interessanti chiavi di lettura. Collocati nel loro periodo storico danno un'analisi interessante di come si viveva ormai 20 anni fa.

Buon ascolto!




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